lunedì 4 ottobre 2010

relazione del candidato a segretario Di Lascio


Care Democratiche, cari Democratici …   

Siamo stati chiamati a partecipare a questo Congresso di partito con l’intento mio certamente e, credo anche vostro, di chiudere una pagina non esaltante.  La nostra vita di Partito deve necessariamente crescere e maturare dentro una adeguata leale lettura del presente, del momento storico che stiamo vivendo.  Questo Congresso deve segnare la rottura e chiusura a dibattiti sterili e fine a se stessi.  Appassionano davvero poca gente! E aprirci a un confronto sereno, serrato, tutto quello che si vuole …, ma rispettoso delle linee e degli obiettivi che il Partito già si è dato nel suo Statuto, e  che noi “aderenti” dobbiamo conoscere, coltivare, condividere e insieme, per il bene della nostra cittadina, tentare di realizzare nella vita politica e amministrativa.

Il mio impegno prioritario sarà rivolto al Partito, alla sua organizzazione e alla sua crescita.
Lo immagino luogo aperto ai militanti e ai cittadini “simpatizzanti” per un confronto di idee e progetti, per elaborare programmi al fine di meglio rispondere alle realtà della nostra cittadina e alle sue attese e bisogni.
Lo immagino luogo di sincera educazione alla partecipazione democratica, attraverso le nostre iniziative dobbiamo formare, iscritti e popolazione, ad una necessaria coscienza critica adatta a superare l’ingannevole favoletta e bugia, propinataci dal berlusconismo, che ha illuso operai, pensionati, piccola imprenditoria, casalinghe e massaie, con l’idea che il  possesso economico potesse meglio e più della vita democratica associata (Partiti) risolvere i problemi, dare risposte, trovare soluzioni.  I fatti dimostrano il contrario.  Forse anche noi dobbiamo uscire da una politica  ( a volte di convenienza) e ritornare alla concreta quotidianità della gente e delle nostre comunità.
Lo immagino luogo di scelte. Perché la politica, quella vera, quella utile non può non decidere.   Ed io garantisco tutto l’impegno, dentro un confronto leale, per un Partito che maturando in capacità di confronto e dibattito interni,  sappia fare scelte opportune, e attraverso i suoi rappresentanti, essere quel riferimento “nobile” che la nostra Cittadina e, ogni i singolo, aspetta e merita
Opportuno sarà definire il metodo di lavoro e gli obiettivi da raggiungere. Un calendario di iniziative, un programma di incontri e riunioni.  Non si cresce e matura un intento comune senza confronto e incontro, senza condividere tempi e scelte.
Necessario chiedere ad ognuno, a tutti, io lo chiedo a me stesso, di aprirci a una nuova “forma” di partecipazione.

Le nostre iniziative devono essere ispirate al desiderio di condividere ansie, preoccupazioni e attese, con i quali i nostri concittadini si confrontano tutti i momenti  a cui noi ci proponiamo di dare voce e rappresentanza.  Certamente a un livello formativo, faranno seguito incontri tematici o discussioni politiche, aperte all’analisi e alla proposta con il contributo di ogni singolo aderente, per giungere a darci linee ed avere riferimenti comuni e condivisi.   Una ricerca della partecipazione che non blocchi e nella forma democratica giunga alle conclusioni più opportune.

Una relazione privilegiata sarà con chi il Partito lo rende visibile nelle Istituzioni, con gli eletti.  Essi rappresentano il nostro Partito, non solo nella fase elettorale, ne sono parte integrante.   Penso alla assoluta necessità della loro presenza alle nostre riunioni, al fine di consentire informazione, trasparenza, confronto, eventualmente dare spiegazioni, per prospettare loro nuovo indirizzo o per modificare l’indirizzo precedentemente adottato.

Ricambio generazionale.  Un partito ha l’obbligo di pensare al futuro.   E lo deve fare con atti concreti a partire dalla selezione della propria classe dirigente.   Il nostro Partito non può e non deve fare l’errore di non cercare di dare continuità alla propria azione e alla propria progettualità.  Questo deve essere nell’interesse di tutti e ciascuno.
La soluzione migliore per favorire il nuovo, l’alternanza, senza particolari esclusioni traumatiche, è che ognuno si convinca della necessità che altri vanno associati nel lavoro di Partito, nel lavoro amministrativo, nella rappresentanza.  Al fine di garantire un “nuovo” contributo e nuovi amici.  Ottenendo così di garantire continuità, nuova idealità, anche attraverso persone nuove, in qualche occasione più adatte al nuovo momento, alle nuove situazioni, alle nuove sfide.
Anche noi dobbiamo ad altri i benefici ottenuti, nella vita democratica e amministrativa, frutto del lavoro di altri amici e compagni, e salutare con soddisfazione se altri raccolgono quanto noi abbiamo seminato, quanto noi abbiamo realizzato, quanto noi volevamo raccogliere, quanto noi volevamo avere o fare.   Nella lieta speranza che altri possano fare meglio sia in termini di vita democratica che amministrativa.

Dobbiamo ritornare tutti, a ritenere utile che la vita di Partito sia garanzia e sostegno,  debba illuminare e orientare quella amministrativa.   Proprio perché gli iscritti nel Partito saranno tanti, gli amministratori, nei fatti, saranno pochi, stavolta di meno, e spero che si riesca a selezionare i più adeguati e capaci.   Ma non credo che chi non trova incarichi amministrativi, si debba sentire limitato o nell’incapacità a risolvere e fare, attraverso la presenza nel Partito potrà incidere sulla vita amministrativa.

Lavoro e sviluppo. Lauria vive una condizioni di difficoltà e necessita di una progettualità volta a consentire una prospettiva di futuro.
La priorità assoluta è il lavoro da coniugare con uno sviluppo sostenibile.  Occorre definire un modello di attività e di iniziative sulle quali innestare anche e soprattutto l’azione amministrativa.   C’è bisogno di migliorare la rete di relazioni con il territorio e le Comunità, con gli Enti provinciali e regionali, con i cittadini stessi.
C'è bisogno di vigilare a che adeguati e qualificati servizi, dal ciclo dei rifiuti alla istruzione scolastica ai servizi alla persona, siano e diventino realtà e non promessa.

Un Partito di governo. Il nostro Partito è per sua definizione partito di governo. Nella opportunità di mantenere elevato il livello di partecipazione all’attuale compagine comunale l’attenzione non può non indirizzarsi ai prossimi appuntamenti. Ai quali deve arrivare con le idee chiare.
Penso che sia necessario coniugare due necessità: lavorare per la creazione di uno schieramento politico omogeneo, scelto su un  programma condiviso, e non escludendo l’opportunità di porsi alla testa di questo schieramento che andremo a individuare.   E’ naturale che il Pd andrà a produrre, con un lavoro puntuale,  frutto del contributo di tutti gli aderenti, un programma di governo, e poi lo confronterà coi partner politici, per creare una coalizione omogenea e proporci alla guida della coalizione stessa.

Ringrazio tutti coloro che mi hanno manifestato la disponibilità a continuare o ad iniziare un lavoro importante.   E’ una sfida difficile, l’esito non è scontato.   Siamo tutti consapevoli che la stagione dei partiti ideologici si è chiusa con il secolo scorso. La nostra deve essere un’adesione convinta, critica, attiva, finalizzata a obiettivi precisi.   E mentre vi ringrazio, non vi nascondo, che se assumo un impegno è anche nella consapevolezza che il problema, non è solo mio, ma anche vostro.   Un partito funziona e trova risposte, se c’è un convincimento comune e se questo convincimento trova l’apporto di tutti.

In questi mesi abbiamo il dovere di dare il massimo perché prove d’appello non ce ne saranno.

Grazie a tutti per l’attenzione e per la fiducia.

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